San Valentino da single

Ho sorriso davanti alle foto dei fiori che avete regalato. I cornetti che avete condiviso a colazione avevano tutti un aspetto invitante. Siete proprio belli nelle fotografie dei vostri abbracci, dei vostri baci, delle vostre dita intrecciate e impreziosite da anelli, anche se gli anelli non mi sono mai piaciuti. Mi sono commossa all’immagine dei treni su cui siete saltati, e ho quasi avvertito la vostra sensazione di sollievo che aumentava chilometro dopo chilometro, fantasticando sul sorriso di chi alla stazione vi stava aspettando. I messaggi d’amore che parigi-vietati-caminetti-1avete scritto mi sono piaciuti tutti, anche quelli dove mancava l’h, e chi mi conosce sa quanta fatica mi costi perdonare i maltrattamenti alla grammatica.

La festa che definite sdolcinata e commerciale, a me tutto sommato non sta poi così antipatica. Sono troppo innamorata dell’amore per vedere qualcosa di sbagliato nei tentativi di chi cerca di far sentire qualcun altro importante. Certo, credo davvero che dovreste farlo più spesso. Come fate a non accorgervi di quanto è bella l’espressione del viso di chi amate, quando riuscite a farlo felice? Io non ci dormo la notte nel ricordo di espressioni così.

Oggi, mentre le coppie innamorate festeggiano San Valentino, io mi faccio due conti e arrivo alla conclusione che ieri era il mio “singleversario”. Credo che gli ultimi anni della mia vita, dal punto di vista sentimentale, si possano riassumere in queste poche righe scritte qualche tempo fa: “sono single perché mi sono fatta una promessa: non ti accontentare! Preferisco piuttosto sbattere la testa contro gli amori impossibili, sentirmi sola quando cala la sera, guardare male le coppiette felici, però ho deciso che non ci casco nel più classico degli inganni della vita: non mi accontenterò solo perché ho voglia di essere amata. Io voglio amare, prima di ogni cosa”.

Sono rimasta fedele ad ogni singola parola, ed è la filosofia che adotto anche a San Valentino: aldilà delle cose che oggi non ho ricevuto, sarò sempre grata per quelle che sento: la voglia di condividere un cornetto, di scattare una foto, di saltare su un treno. L’ispirazione davanti alla tastiera e il cuore messo in tutto, fino in fondo. La sicurezza nei miei “non mi pento”.

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